Jean Baudrillard by Vanni Codeluppi

Jean Baudrillard by Vanni Codeluppi

autore:Vanni Codeluppi [Codeluppi, Vanni]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2020-05-08T22:00:00+00:00


Spirito del terrorismo

Le società occidentali hanno costruito il loro successo nel corso dei secoli facendo costantemente agli individui delle promesse di benessere e felicità. Ciò le ha portate a dover rimuovere qualsiasi tipo di negatività e soprattutto la negatività più estrema: la morte. Baudrillard ha dettagliatamente descritto questo fenomeno nel suo saggio Lo scambio simbolico e la morte, nel quale però ha anche sostenuto che la morte, e con essa il negativo e il male, non può essere totalmente cancellata dalla società. Riemerge periodicamente affluendo negli interstizi e negli spazi liberi che le vengono lasciati, perché si tratta di una dimensione ineliminabile dell’esistenza umana. Come il male, che non può fare a meno di manifestarsi, esercitando un’azione di bilanciamento della presenza del bene.

Le società occidentali però, come si è detto, hanno costantemente tentato di rimuovere la presenza della morte e per qualche tempo sono state anche in grado di convincere le persone che questa era diventata marginale. Improvvisamente, però, l’attentato del 2001 alle Twin Towers di New York, avvenuto nel cuore dell’Occidente, ha riportato la morte in primo piano e, insieme a questo, ha mostrato che era ancora possibile il presentarsi di “eventi forti”.

Proprio perché rimossa a lungo dall’Occidente, la morte, quando si è ripresentata, è stata percepita come un oggetto inaccettabile e privo di senso. Per tale motivo, i terroristi hanno potuto impiegarla negli anni successivi per lanciare una potente sfida simbolica contro il sistema sociale:

I terroristi sono riusciti a fare della loro stessa morte un’arma assoluta contro un sistema che vive dell’esclusione della morte, che ha eretto a ideale l’azzeramento della morte, la zero-morte (ET: 22-23).

Questo, secondo Baudrillard, è lo “spirito del terrorismo”.

La morte dei terroristi costituisce un’arma efficace perché più potente di quella reale, in quanto è simbolica e sacrificale. Spostare la morte sul piano simbolico comporta il trasferirla in un ambito dove vige la regola della sfida e del rilancio. Dunque, dove a una morte si può rispondere solamente mediante una morte uguale o superiore. Questo intendeva Baudrillard quando scriveva che “la tattica del modello terroristico consiste nel provocare un eccesso di realtà e nel far crollare il sistema sotto tale eccesso” (ET: 25). La morte simbolica è una morte che viene portata all’estremo. Una morte anche di pochi individui, ma alla quale non si può rispondere se non con una morte altrettanto intensa.

La strategia del terrorismo, pertanto, è cercare di spingere il sistema sociale a suicidarsi in risposta alla sfida del proprio suicidio. Per questo Baudrillard ha scritto che le Twin Towers, nel momento in cui sono crollate a causa dell’attentato compiuto da Al Qaeda, sono sembrate suicidarsi con un atto che rispondeva al suicidio dei terroristi e dei loro aerei. Ciò comporta, però, inevitabilmente un problema per il sistema occidentale, che non può arrivare alla sua scomparsa definitiva, al suo crollo mortale. Sistema che ha potuto sopportare il suicidio delle sue Twin Towers, ma non è in grado di fare altrettanto verso se stesso.

Diversi autori hanno accusato Baudrillard di giustificare con le sue affermazioni



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